La sacralità della messa domestica
La diffusione del Covid19 ci ha fatto precipitare nel corso di pochi giorni in una situazione surreale.
Guardando il Presidente parlare in televisione abbiamo percepito subito la sensazione che stava iniziando un periodo unico nella storia, un periodo che ci avrebbe temporaneamente cambiato la vita, un periodo completamente sconosciuto privo di esempi a cui far riferimento per affrontarlo.
Tutti abbiamo stravolto le nostre vite familiari, lavorative, scolastiche, sociali…e della nostra vita spirituale? Che ne sarebbe stato della nostra vita parrocchiale, del nostro percorso di fede privato improvvisamente di incontri, catechesi e celebrazioni Eucaristiche?
Fortunatamente è venuta in nostro aiuto la tecnologia, grazie all’impegno del Sacerdote e dei parrocchiani che hanno messo in campo conoscenze e risorse, non ci sono mai mancati il contatto spirituale, spunti di
riflessione e la Santa Messa.
Vero è che tutto avviene con più freddezza, un monitor ci da la possibilità di vedere ma spetta a noi trovare il modo di partecipare, ignorando la sensazione che ci fa sentire privati del calore umano e della gioia che avevamo quando uscivamo da casa per andare nella Casa del Signore.
L’ambiente domestico sicuramente non aiuta la concentrazione necessaria a vivere la spiritualità della Santa Messa, il rischio è di scivolare nella superficialità e con il passare del tempo si finisce col trascurare
la nostra anima, la nostra fede: si finisce col trascurare Dio.
Confrontandomi in famiglia sono andata alla ricerca, anche su internet, di qualche piccolo accorgimento che ci possa consentire di vivere le celebrazioni domestiche con la partecipazione necessaria e non come
se stessimo guardando un film sul divano.
I consigli che ho trovato sono cose semplici ma efficaci! Ad esempio coinvolgere, quando è possibile, tutta la famiglia; arricchire l’ambiente con un’immagine sacra o un crocifisso da mettere vicino al televisore o al monitor; curare il vestiario, cambiarsi, perché nessuno si sognerebbe mai i andare in Chiesa in pigiama; stare composti e rispettare i movimenti di alzarsi al Vangelo o inginocchiarsi alla Consacrazione perché si prega anche con il corpo.
Il momento dell’ Eucarestia è forse quello più difficile,
è la cosa che ci manca di più e in nessun modo possiamo riceverla. É possibile però recitare una comunione spirituale e sfruttare il seguente momento di riflessione per pregare intimamente Dio. É importante anche non avere fretta e prendersi tutto il tempo necessario; la preparazione del pranzo, la lavatrice o la casa in disordine possono aspettare!
La Messa è il regalo più bello che Dio possa farci, non sottovalutiamolo mai, nemmeno in questo periodo e lavoriamo su noi stessi con impegno e fede per viverlo nel miglior modo possibile. Dio vede e vive nei nostri cuori sempre!
Carolina
Nella Foto: Famiglia riunita nella celebrazione della Notte di Pasqua 2020.
Gran bello articolo!
Se nel silenzio di questi giorni riusciamo ad aprire il cuore e la mente a Gesù partecipiamo con gioia alla S. Messa della domenica, il più grande dono che Lui ci ha lasciato. Grazie a don Tomasz che riesce a renderci partecipi anche a distanza. Passeranno questi giorni e ci ritroveremo più uniti di prima. Grazie Carolina condivido pienamente.