Co.P.A.E
don Tomasz
Laura Tellini
Monica Beni
Roberto Benelli
Simona Manetti
NATURA E FUNZIONI DEL CO.P.A.E.
La particolare natura della parrocchia esige che l’amministrazione del patrimonio e delle
attività parrocchiali sia compiuta non senza il consiglio e la partecipazione dei christifideles
laici. Più precisamente: non da loro, ma con loro. La regola del Consiglio affari economici non
è la “democrazia”, – istituzione non ecclesiale, – ma la “comunione” ricercata nella libertà del
confronto e nella responsabilità.
La funzione “consultiva” del Consiglio non va sminuita al punto da declassarlo a livello
di “commissione tecnica” incaricata di dare un parere su di una questione, limitatamente
all’aspetto economico; il Consiglio ha una competenza “parrocchiale”, e cioè tecnicoamministrativa e pastorale.
SCELTA DEI MEMBRI
È da sottolineare il carattere ecclesiale del C.P.A.E.. I membri devono essere scelti in base
alla loro competenza; essi però sono anzitutto fedeli, chiamati ad un servizio da svolgere non in
base a criteri puramente amministrativi, ma in riferimento a principi di ordine specificamente
ecclesiale, primo fra tutti quello dei fini propri dei beni temporali della Chiesa: “ordinare il
culto divino, provvedere ad un onesto sostentamento del clero e degli altri ministri, esercitare
opere di apostolato sacro e di carità, specialmente a servizio dei poveri” (can. 1254 § 2).
Per questo il C.P.A.E. deve avere un rapporto costruttivo con il Consiglio Pastorale
parrocchiale e con l’intera comunità parrocchiale, di cui è espressione.