Omelie di Don Alessandro Rugi
La vera Pasqua
O padre che per mezzo del tuo figlio hai vinto la morte e ci hai aperto un passaggio alla vita eterna… così canta l’orazione della messa Pasquale e ci dà il vero senso della festa. La vera Pasqua l’ha compiuta solamente Gesù che risorto ha continuato il suo percorso per la via aperta ed è salito al cielo nella festa dell’Ascensione. Non è compiuta la Pasqua senza la salita al cielo Dove siede Pantocrator cioè dominatore di tutte le cose ed eventi umani, di ogni sventura, guerre, malattie, ingiustizie, povertà, fallimenti morali, morte e giudizio. Noi cristiani vogliamo fare davvero Pasqua? Dobbiamo entrare nella via aperta dal Signore e percorrerla seguendo gli insegnamenti del Vangelo. A Pietro Gesù dice: ” Seguimi! ” Questa è la Pasqua vera, Seguire Gesù per la via aperta camminando nella fede e nella speranza in quella Grazia che già ci è stata data Ma che necessita di sviluppo che coinvolge in pieno la nostra libertà e volontà.
Costruire la Pasqua: essere protagonisti. Tessere la veste bianca della resurrezione, darci un balzo dalla morte alla vita, dal peccato Alla Santità, dalla pigrizia all’impegno, dalla rassegnazione alla lotta, dall’aridità alla preghiera, dall’egoismo all’adorazione. È possibile? Sì, perché ne abbiamo ricevuto la Grazia, la potenza di Cristo Risorto per poterlo fare e nella speranza di ottenerlo.
Stiamo facendo la Pasqua, siamo entrati nella via aperta, con la perseveranza giungeremo a compimento. Quando celebriamo la festa Pasquale, il giorno di Pasqua non facciamo altro che celebrare la speranza è quello che Speri se perseveri l’hai già ottenuto. Speri Nella Grazia che vuol dire in Cristo Risorto che ti fa risorgere e ti addentri in quella via che Lui ha aperto e che ti fa salire di Grazia in Grazia Fino alla meta che è la vita eterna, il banchetto Pasquale delle nozze del Figlio con la Chiesa, il suo Corpo.
Dunque non indugiare, non rallentare ma cammina: Canta e cammina! Dice Agostino. Canta col giubilo come uno assapora le gioie che l’attendono, la patria che raggiunge, la casa a cui fa il ritorno, il padre che riabbraccia, la sposa che stringe a sé, i figli che rivede. Non si può essere veri cristiani senza meditare di continuo queste supreme verità della nostra Santa Fede. Allora conosceremo e ameremo; saremo conosciuti e Amati è il nostro eterno desiderio di infinito amore Sarà totalmente appagato. Vedremo la Sostanza Divina che ora non possiamo vedere e di essa ci nutriremo senza mai saziarci… Allora sarà Pasqua, faremo Pasqua. La troveremo Cristo ad accoglierci e ci riconoscerà chiamandoci per nome. In quel momento ci accorgeremo di essere a Pasqua riconoscendo la voce del nostro Creatore come la Maddalena nel giardino del sepolcro che gli si gettò ai piedi esclamando: ” Maestro mio!” o come Tommaso :”Signore mio e Dio mio!” come a dire: “MIO TUTTO! ” Ecco la Pasqua verso la quale siamo incamminati; quella liturgica, annuale se lo vogliamo è un passo in questa direzione.
Don Alessandro Rugi.